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Rovigo e la sua provincia hanno luoghi bellissimi da visitare e Adria è tra le località più interessanti per chi vuole godersi una bella gita fuori porta ponendo un po’ di cultura e di avventura al centro della giornata. La tradizione storica italiana ha nei suoi musei e nei suoi borghi il cuore pulsante dalla sua cultura.
Ilirici, Greci o Etruschi? Non si sa chi fondò la città ma Adria già nel VI secolo era un porto importante per accedere dal mare alla Pianura Padana da qui Greci ed Etruschi commerciavano ed è per questo che fu proprio questa città con la sua importanza diede il nome al mare Adriatico che la circondava.
Chi si trova in Veneto non può quindi non partire alla volta di Adria per concedersi il bellissimo lusso di scoprire di più sulle origini del mondo occidentale visitando il suo museo.
Il bellissimo museo nazionale archeologico di Adria nasce con l’intento di rendere ben visibile a tutti il patrimonio storico della città, le sue origini e la sua storia millenaria. Un luogo che testimonia l’importanza della città nell’economia nazionale dell’epoca. Qui si potrà conoscere la storia della città ma anche quella dei territori a lei legati come il delta del Po e del mare adriatico.
Per chi si appassiona alla storia del mondo il museo nazionale archeologico di Adria è davvero un luogo magico dove vedere civiltà che si intersecano tra di loro, qui i reperti greci ed etruschi si sovrappongono come datazione ed è possibile ammirare il passaggio di consegne con la lenta romanizzazione del luogo fino alla dominazione completa.
La raccolta di vetri romani meriterebbe davvero una visita a parte, racchiusi in una speciale teca vengono mostrati ai visitatori questi antichi vetri di origine romana.
Forgiati con tecniche diverse, di ogni forma e colore mettono in mostra la sapienza artigiana dei cittadini di Adria e ci narra della ricchezza della città nei tempi antichi. Molto interessante la scelta del museo di mostrarli con giochi di luci capaci di valorizzarne forme, colori e dimensioni.
La Tomba della Biga è uno dei reperti più importanti e misteriosi del museo, l’interesse per questa tomba è tantissima perché chi vi venne inumato fu sotterrato con un carro da guerra e 3 cavalli.
La sepoltura può essere datata intorno al III secolo a.C. e se dei cavalli sono stati ritrovati gli scheletri interi della biga in legno, sono arrivati fino a noi solo i cerchioni, i coprimozzi e tutte le parti in ferro.
Gli studiosi teorizzano che l’uomo sepolto sia stato un importante guerriero celtico dati i ritrovamenti vicino alla tomba di una punta di lancia di origine celtica, oppure la Tomba della Biga può essere un monumento rituale al cavallo.
È stato accertato che uno dei cavalli sepolti fosse originario dell’Asia e avesse dimensioni gigantesche per quelle che erano le stature di questi quadrupedi all’epoca ed è per questo che quando venne scoperta qualcuno legò la tomba a un’antica leggenda: ad Adria secondo la tradizione sembra che vi sia la tomba del Re Adriano, sepolto in questi luoghi con una Biga d’oro.
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