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Il Parco Naturale della Maremma e le sue incredibili sorprese

Il Parco Naturale della Maremma occupa una parte consistente della costiera Toscana, con circa 100 kmq di estensione. 

Il suo territorio va dalla foce del fiume Ombrone fino al promontorio di Talamone, dove vivono centinaia di esemplari animali curati dai responsabili del Parco. 

Visitando questo incredibile spazio potrete osservare ben 270 specie di uccelli diversi, che abitano la magnifica natura circostante dei paesaggi maremmani. 

È possibile seguire percorsi predeterminati, che consentono di scoprire tutti i luoghi più belli del Parco e le attrazioni principali. Inoltre, è possibile approfittare del servizio guida, che illustrerà nel dettaglio i punti panoramici spiegando nel contempo i segreti della vita all’interno del bosco. 

Per gli appassionati dello sport, sono stati predisposti specifici percorsi per bicicletta/bike o in canoa per coloro che desiderano osservare questo angolo di natura da un’altra angolazione, percorsi che consentiranno di perdersi tra i colori del Parco esercitando al contempo una sana attività fisica. 

Il periodo estivo è probabilmente quello più indicato per raggiungere il Parco della Maremma. Il periodo migliore anche per raggiungere Marina di Grosseto ed immergersi nelle fantastiche acque del mar Tirreno. 

Cosa osservare all’interno del Parco

Come anticipato, il territorio del Parco della Maremma è abbastanza esteso. La maggior parte dello spazio è occupato dai Monti dell’Uccellina, che percorrono la costa quasi completamente. 

Le loro quote non sono eccessivamente alte; la vetta più alta si trova in corrispondenza di Poggio Lecci a 417 metri d’altezza. 

- Le più interessanti specie animali 

Nella zona settentrionale si incontrano aree prettamente pianeggianti (la terra è umida a causa della vicinanza con la foce del fiume Ombrone). 

Qui la vegetazione cresce fitta e rigogliosa, e permette agli uccelli di costruire il proprio nido e sopravvivere ai periodi più difficili dell’anno. 

La posizione geografica del Parco lo ha reso una meta particolarmente accattivante per gli uccelli, che migrano e cercano un luogo dove nidificare. 

La maggior parte rientra nel gruppo degli uccelli acquatici, come il famoso falco pescatore che è tornato a nidificare grazie ad un’iniziativa di reintroduzione del 2010.

Altre specie come il falco pellegrino, il barbagianni e la civetta si nascondono tra gli alberi del Parco, che si trasforma nel loro habitat naturale. 

Allo stesso modo, trovano rifugio sotto l’ombra rassicurante dei Monti dell’Uccellina anche cavalli e bovini, che vivono allo stato brado o in allevamenti all’aperto.

Visitando questi allevamenti sarà facile imbattersi in esemplari come la lepre e il riccio, che circondano le mandrie partecipando alla naturale vita nel Parco. 

Spostandosi verso l’alto, nelle zone boscose, è possibile ammirare il capriolo e il daino, che si riconoscono subito per l’altezza e l’eleganza delle forme. 

- Testimonianze storiche

Immerse nel verde del Parco e della sua fitta vegetazione, si riconoscono alcune testimonianze del passaggio umano. 

È facile individuare le torri di avvistamento, situate soprattutto nella zona costiera. Queste costruzioni vennero realizzate per prevenire gli attacchi dei pirati saraceni intorno al XV secolo, in modo da poter controllare con anticipo il loro avvicinamento. 

Nel proseguire la visita si arriva alle rovine dell’Abbazia di San Rabano del XII secolo, costruita per diventare un monastero Benedettino affidata intorno al ‘300 all’ordine dei Cavalieri di Gerusalemme. 

Passando per il Parco, è interessante osservare come queste piccole testimonianze storiche, si fondano con la vegetazione e con la natura circostante, diventando parte integrante del paesaggio. 

 

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