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Il Castello di Sirmione è bagnato da tutti i lati dalle acque del Lago di Garda. Le sue mura sono caratterizzate dai giochi di luce che l’acqua forma con il sole, facendo scintillare le finestre metalliche e le decorazioni delle torri.
Situato nel centro storico di Sirmione, il Castello è uno degli esempi più interessanti di architettura lacustre d’Italia. Riesce ad emergere dalle acque come un gigante di roccia, una roccaforte resistente e perfettamente conservata.
Le mura presentano la caratteristica merlatura a coda di rondine, utilizzata nel medioevo per nascondere gli arcieri e i soldati dalla vista dei nemici.
In tempi passati, infatti, il Castello era un pieno centro abitato, dove la popolazione si rifugiava in caso di attacco.
Ad oggi, il Castello è accessibile solo dal lato del borgo di Sirmione. Mentre prima si riusciva a raggiungerlo anche dall’esterno attraverso una serie di ponti levatoi.
Per chi parte dalla stazione di Garda, sono disponibili una serie di bus navette che portano direttamente a tre minuti dal Castello.
Il bus è sicuramente l’opzione migliore per raggiungere Sirmione, perché vi permette di osservare in contemporanea il paesaggio esterno.
La costruzione del Castello di Sirmione si deve a Leonardino della Scala, anche detto “Mastino della Scala”. La famiglia Scala controllava Sirmione e, nel XIII secolo, decise di realizzare una roccaforte difensiva per proteggere i confini della città.
Il compito del castello era proprio quello di anticipare l’arrivo dei nemici e, contemporaneamente, gestire gli scambi portuali.
Il dominio della famiglia durò fino al 1405, quando la fortezza passò alla Repubblica di Venezia. Iniziarono così i lavori di ristrutturazione e fortificazione, che portarono alla realizzazione della darsena ancora oggi visibile.
Con il passare degli anni, il Castello divenne via via meno importante, fino alla caduta di Venezia nel 1797.
Oggi è sede di un piccolo museo, che racconta la storia del suo passato glorioso e le abitudini delle popolazioni del Medioevo.
Il primo elemento da osservare, una volta raggiunto il Castello di Sirmione, sono le mura. Altissime ed incredibilmente resistenti, realizzate attraverso un misto di pietra e mattoni. Quello che davvero affascina i visitatori è la storia che queste pietre portano con sé; sono infatti riuscite a rimanere intatte fin dal 1300, senza mai cedere di un passo.
L’ingresso del castello si apre sul cortile principale, che ha una forma rettangolare. L’ampio cortile è circondato dalle mura e dalle torri angolari, che servivano per gli avvistamenti.
È possibile accedere sia alle torri, sia al camminamento di ronda, dove un tempo si trovavano le postazioni di guardia. Vi basterà raggiungere il cortile annesso alla Darsena, salendo poi una ripida scala di ben 146 gradini.
Nel portico interno si trova il piccolo museo, un insieme di pannelli che raccontano la storia della rocca e la sua resistenza. Troverete anche un lapidario romano e medievale, con alcuni resti originali.
Il famoso Castello di Sirmione porta con sé un’antica leggenda, una storia di fantasmi che potrebbe interessarvi conoscere prima di arrivare.
Secondo i racconti del luogo, un tempo il castello era abitato da un uomo, Ebengardo, e sua moglie Arice.
In una notte buia e oscurata dalla pioggia, il cavaliere Elaberto bussa alla porta del castello, chiede riparo contro il freddo della notte, ricevendo grande ospitalità da parte di Ebengardo.
Non appena posa lo sguardo su Arice, Elaberto se ne innamora e desidera farla sua. La raggiunge nella sua stanza privata nel cuore della notte, e a poco servono le urla della fanciulla per scappare al proprio destino.
Quando Ebengardo arriva correndo nella camera dell’amata, la trova già morta, uccisa da Elaberto. Per vendicarla, Enengardo uccide il cavaliere con il suo stesso pugnale, ma non riesce a liberarsi dal peso della vita e raggiungere Arice.
Colpevole di non essere riuscito a proteggerla, si trasforma in fantasma ed è costretto a vagare per la fortezza notte dopo notte, alla ricerca della sua compagna.
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