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La ciclabile delle Dolomiti: da Calalzo a Cortina d’Ampezzo

Andare in bicicletta è una vera e propria passione, per molti rappresenta uno stile di vita, un modo per sentirsi liberi e respirare aria pulita. Il ciclismo è poi un’altra cosa quando si fa in alta montagna. La pista ciclabile delle Dolomiti che parte da Calalzo e arriva a Cortina sfrutta tutta la vecchia linea ferroviaria delle Dolomiti, ad eccezione di alcuni brevi tratti. 

Si tratta di una delle più appaganti e fantastiche passeggiate in bicicletta che si possano fare. La natura d’intorno è ricca di boschi e piccoli paesi incorniciati dalle belle cime dolomitiche. Si passa per Antelao, Pelmo, Cinque Torri, Monte Piana, le Tre cime di Lavaredo e Picco di Vallandro. E c’è molto altro ancora da vedere in questo Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo. 

La storia del percorso

La vecchia ferrovia collegava, attraverso le vallate del Boite e del Rienza, il Tirolo austriaco con Venezia quando nel 1865 era ancora regno Lombardo-Veneto. A fine secolo, il turismo fa sentire anche il bisogno di un collegamento con la conca ampezzana. La ferrovia divenne operativa nel 1921 come collegamento civile ma gestito da militari. I treni erano pochi e perlopiù si trattava di treni merci che trasportavano legname. 

Durante il secondo conflitto mondiale la ferrovia assunse un’importanza strategica e nel 1944 vi fu un attentato partigiano al ponte Ruvinian. Il declino della ferrovia inizia negli anni Cinquanta, a causa degli ingenti investimenti previsti per la manutenzione e per la concorrenza dei mezzi privati che si recavano nella zona turistica. 

Il percorso da Calalzo a Cortina d’Ampezzo 

Buona parte del percorso ciclabile si svolge sul sedimento dell’ex ferrovia, tra ponti e gallerie. La pendenza è quasi sempre costante e moderata e quasi tutto il tracciato è lontano dal traffico e dai rumori delle auto. Una volta giunti a San Vito di Cadore il percorso scende sul fondo del Boite lungo le tracce di un’antica strada regia e si allontana dalla strada a traffico intenso. Questo tratto è più mosso e composto da saliscendi con alcune parti ripide. 

La partenza ideale è dalla stazione ferroviaria di Calalzo, alla quale si può giungere anche in treno con trasporto bici, linea Venezia-Belluno-Calalzo o Padova-Belluno-Calalzo. Un’alternativa consiste nell’intraprendere il percorso da Pieve di Cadore a pochi passi dalla casa natale di Tiziano Vecellio, recuperando il sentiero proveniente da Calalzo. 

Gli scorci panoramici sono notevoli lungo tutto il percorso sul quale è anche facile muoversi, in quanto l’orientamento è segnato da numerose tabelle. Le gallerie sono ben illuminate e le pendenze costanti. Interessanti sono gli edifici delle ex stazioni che si incontrano, in pieno stile liberty. 

Per giungere finalmente a Cortina è però necessario risalire dalla valle del Boite, l’ultima fatica prima di poter riposare e bere in questa bellissima località per poi ripartire verso le Tre Cime di Lavaredo. 

 

 

 

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